Da quale allevamento proviene il mio uovo?

Quando zero è il voto più alto
allevamenti

Dal 2004 sul guscio di ogni singolo uovo viene impresso un codice che funge da vera e propria “carta d’identità”. Il codice tiene conto della modalità di allevamento delle galline ovaiole, del paese di produzione, del codice ISTAT del comune di provenienza, della provincia e dell’allevamento di desposizione uovo.  

Il primo numero indica la modalità di allevamento:

0 = Allevamento biologico:la legislazione europea prevede un numero massimo di sei capi al metro quadro al coperto più un libero accesso all’esterno dove sono disponibili quattro metri quadri per capo. Inoltre l’allevamento biologico deve seguire regole precise per quanto riguarda l’alimentazione che deve provenire almeno per il 50% da agricoltura biologica.

1 = Allevamento all’aperto: sono previsti un massimo di nove capi al metro quadrato al coperto più un libero accesso all’esterno dove sono disponibili quattro metri quadri per capo. Le galline possono uscire all’esterno grazie ad una serie di uscite posti alla base dei muri perimetrali. All’interno le galline sono libere di muoversi su lettiera e su strutture ad un piano (posatoio) o a più piani (voliera) dove trovano abbeveratoi per l’acqua, mangiatoie per il cibo e i nidi per la deposizione delle uova.

2 = Allevamento a terra: un massimo di nove capi al metro quadrato senza accesso all’esterno. All’interno le galline sono libere di muoversi su lettiera e su strutture ad un piano (posatoio) o a più piani (voliera) dove si trovano abbeveratoi per l’acqua, mangiatoie per il cibo e i nidi dove fare l’uovo. Ventilazione e climatizzazione sono sempre presenti e sono controllati da
computer.

3. = Allevamento in gabbia: 750 cm quadrati per capo. Celle attrezzate con abbeveratoio e mangiatoia. Arricchite con trespolo, piccola area di razzolamento e nido.